NEWS GENNAIO-GIUGNO 2015


17 dicembre 2015

Tribunale di Roma: i motori di ricerca non hanno l’obbligo di de-indicizzare i link attinenti a notizie recenti e di interesse pubblico.

Il Tribunale di Roma, con la sentenza n. 23771 del 3 dicembre 2015, ha rigettato la richiesta di rimozione dai risultati di ricerca di Google di alcuni link che, immesso un nome di persona, rinviavano a notizie recenti attinenti un’indagine giudiziaria in corso in cui era coinvolta la persona stessa.

La pronuncia è la prima in ambito nazionale in materia di diritto all’oblio dopo la pronuncia della Corte di giustizia Ue del 13 maggio 2014, che ha riconosciuto il diritto di chiedere a Google la rimozione di link a notizie obsolete dagli indici del motore di ricerca.

Il Tribunale di Roma ha affermato che l’interesse a rinvenire sul web informazioni è prevalente rispetto al “diritto all’oblio” del singolo se sussiste un interesse alla pubblicazione della notizia (giustificato dal ruolo pubblico ricoperto dalla persona) e una vicinanza cronologica ai fatti.

Nell’occasione il Tribunale ha chiarito che, ai fini dell’esercizio del “diritto all'oblio”, non rileva la falsità delle notizie riportate sui siti web ai quali i risultati di ricerca rinviano, in quanto il gestore del motore di ricerca non ha alcuna responsabilità in relazione al contenuto delle notizie indicizzate.

(Tribunale di Roma, sentenza n. 23771 del 3 dicembre 2015)

 

16 dicembre 2015

Corte Costituzionale: dichiarate inammissibili le ordinanze del TAR del Lazio con le quali era stata sollevata la questione di legittimità costituzionale in merito al regolamento AGCOM per la tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica.

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 247 pubblicata il 9 ottobre 2015, ha dichiarato inammissibili le due diverse ordinanze con cui il TAR del Lazio aveva sollevato la questione di legittimità costituzionale circa il potere regolamentare in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).

La Consulta ha dichiarato l’inammissibilità ravvisando nelle ordinanze di rimessione “profili di contraddittorietà, ambiguità e oscurità nella formulazione della motivazione e del petitum”.

La stessa Corte Costituzionale, tuttavia, ha evidenziato che “nessuna delle disposizioni impugnate, in sé considerata, dispone specificamente l’attribuzione all’autorità di vigilanza di un potere regolamentare qual è quello esercitato con l’approvazione del regolamento impugnato nei due giudizi davanti al TAR”.

(Corte Costituzionale, sentenza n. 247 del 9 ottobre 2015)

 

11 dicembre 2015

Laboratorio Formentini per l’editoria – Ciclo di incontri "Copy&Rights".

Le tecnologie per la lettura di contenuti digitali hanno cambiato le abitudini del lettore, permettendogli di scegliere con un solo gesto tra centinaia di e-book, senza costrizioni di spazio e tempo. L’evoluzione è però incessante: l’esperienza del “lettore” viene oggi integrata e ampliata attraverso la fruizione incrociata di contenuti digitali, da leggere e da “sentire”, personalizzati anche grazie all’interazione fra l’utente e la sua posizione geografica.

Le opportunità sono dirompenti nei più diversi ambiti editoriali, da quello turistico e delle belle arti, a quello medico-scientifico, senza tralasciare quello professionale.

L’incontro è dedicato a fare il punto sulle norme che disciplinano i nuovi strumenti per la fruizione di realtà allargate, aumentate, digitalmente arricchite. Fornirà lo spunto per discuterne l’esperienza maturata da Vidiemme nel progetto per l’app Google Glass “OK Venice!”, guida interattiva per la visita della città di Venezia.

 

E-BOOK SENZA E-READER

Il futuro della fruizione individuale di contenuti

Giovedì 17 dicembre 2015 ore 17.30-19.30

via Formentini 10, Milano

 L’avv. Claudio Di Cocco (InfoTech Law Firm) ne discute con Laura Faedda (Vidiemme) che presenta il progetto OK Venice!

 [Scarica l'invito]

 

27 novembre 2015

Laboratorio Formentini per l’editoria – Ciclo di incontri "Impresa e Information Technology Law".

Le tecnologie digitali hanno radicalmente mutato lo scenario in cui le informazioni personali sono destinate a circolare. La necessità di fare fronte alle mutate esigenze e alle crescenti sfide della società dell’informazione hanno indotto il legislatore europeo a una profonda revisione della disciplina in materia di privacy: l’iter di approvazione della riforma giunge in queste settimane alla fase finale.

Partendo dalle riflessioni di Debora Guma (Carrefour Italia) e Anna Daminato (Yoox Net-A-Porter Group) sulle ripercussioni della nuova regolamentazione, l’incontro è dedicato a esaminare come il regolamento di prossima emanazione impatterà nelle attività di commercio elettronico, nei servizi di cloud, nei rapporti fra aziende UE ed extra-UE e quali opportunità introdurrà per le attività on-line.

 

2016: LA NUOVA TUTELA DELLA PRIVACY IN EUROPA

Scenari e opportunità nel contesto telematico

Giovedì 10 dicembre 2015 ore 15.00-19.00

via Formentini 10, Milano

 L’avv. Claudio Di Cocco (InfoTech Law Firm) ne discute con Debora Guma (Carrefour Italia) e Anna Daminato (Yoox Net-A-Porter Group).

 [Scarica l'invito]

 

25 novembre 2015

Tribunale di Milano: illecita l'installazione dei c.d. mod chip e game copier.

Il Tribunale di Milano, con la sentenza n. 12508/2015, ha statuito che l'installazione sulle consolle dei c.d. mod chip e game copier è da ritenersi illecita nel caso in cui la loro principale funzione sia di consentire all'utente di utilizzare videogiochi contraffatti superando efficaci misure tecnologiche di protezione.

La questione era stata in via pregiudiziale sottoposta alla Corte di giustizia la quale, con la sentenza del 23 gennaio 2014 causa C-355/12, aveva statuito che la nozione di “efficace misura tecnologica” può comprendere misure tecnologiche dirette prevalentemente ad equipaggiare con un dispositivo di riconoscimento non solo il supporto che contiene l’opera protetta, come il videogioco, ma anche le consolle destinate all'utilizzo di tali videogiochi.

(Tribunale di Milano, sentenza n. 12508/2015)

(Corte di giustizia, 23 gennaio 2014, causa C-355/12)

 

17 novembre 2015

Laboratorio Formentini per l’editoria – Ciclo di incontri "Copy&Rights".

Alle straordinarie opportunità offerte dalle tecnologie digitali per la valorizzazione dei contenuti creativi fa da contraltare il diffuso fenomeno della pirateria. Questo ha spinto i legislatori di molti paesi a introdurre norme a tutela degli stessi strumenti tecnologici di identificazione e di protezione dei contenuti.

Sulla scorta dell’esperienza internazionale di mEDRA nell’ambito della gestione delle informazioni sui diritti e alla luce della giurisprudenza europea più recente, l’incontro è dedicato a fare il punto sullo stato dell’arte delle tecnologie per l’identificazione e la gestione dei diritti sui contenuti digitali in rete e sull’applicazione delle norme in materia di protezione tecnologica.

 

LA RISPOSTA ALLA MACCHINA È NELLA MACCHINA

Identificazione, gestione e protezione tecnologica dei contenuti digitali in rete

Giovedì 26 novembre 2015 ore 17.30-19.30

via Formentini 10, Milano

 L’avv. Claudio Di Cocco (InfoTech Law Firm) ne discute con Paola Mazzucchi (mEDRA - Agenzia DOI).

La partecipazione è gratuita, previa iscrizione all’indirizzo rsvp@laboratorioformentini.it.

 [Scarica l'invito]

 

16 novembre 2015

Garante privacy: annullata l’autorizzazione al trasferimento dei dati personali dall’Italia verso gli U.S.A.

Il Garante per la protezione dei dati personali, con il provvedimento n. 564 del 22 ottobre 2015, ha disposto la “caducazione” dell’autorizzazione del 10 ottobre 2001 al trasferimento dei dati personali dall’Italia verso organizzazioni aventi sede negli Stati Uniti d’America aderenti al c.d. Safe Harbor.

La decisione è diretta conseguenza della sentenza della Corte di Giustizia del 6 ottobre 2015 che ha invalidato la decisione con cui la Commissione europea ha affermato l’adeguatezza del livello di protezione dei dati personali garantito dagli Stati Uniti d’America nel contesto del c.d. Safe Harbor.

Il Garante si è pertanto riservato il diritto di svolgere in qualsiasi momento controlli sulla liceità e correttezza del trasferimento dei dati personali dall’Italia verso gli U.S.A.

Decaduta l’autorizzazione generale, i soggetti che intendono trasferire (o continuare a trasferire) dati personali negli U.S.A. possono avvalersi solo di altri strumenti quali, ad esempio, le clausole contrattuali standard o le regole di condotta adottate all’interno di un medesimo gruppo (le cosiddette BCR, Binding Corporate Rules).

(Garante per la protezione dei dati personali, provvedimento 22 ottobre 2015 n. 564)

 

9 novembre 2015

Laboratorio Formentini per l’editoria – Ciclo di incontri "Copy&Rights".

La capacità d’istaurare una relazione diretta con il cliente cambia il modo in cui l’azienda agisce nel mercato. Le tecnologie digitali permettono non solo di superare barriere spaziali, linguistiche e temporali, ma di raggiungere e interagire con i singoli utenti “interessati”.

L’incontro è dedicato all’influenza che le relazioni digitali hanno sul mondo della comunicazione commerciale. Prendendo spunto dalle molte sollecitazioni emerse nei precedenti incontri del ciclo Copy&Rights, si discuterà degli aspetti legali del tracciamento dei gusti, delle preferenze e delle necessità dei clienti al fine di selezionare il target dei destinatari dei messaggi promozionali, il loro contenuto e di adeguare i prodotti stessi.

 

DALLA FIDELIZZAZIONE ALLA PROFILAZIONE

Evoluzione della pubblicità e della comunicazione commerciale on-line

Giovedì 12 novembre 2015 ore 17.30-19.30

via Formentini 10, Milano

 [Scarica l'invito]

 

6 novembre 2015

Corte di Giustizia: il servizio di messa a disposizione di filmati fornito da un quotidiano on-line in alcune circostanze rientra nell'ambito di applicazione della Direttiva sui servizi di media audiovisivi.

La Corte di Giustizia, con la sentenza del 21 ottobre 2015 relativa alla causa C-347/14, ha stabilito che le norme in materia di servizi di media audiovisivi – comprese quelle sull’obbligo di notifica preventiva – deve essere applicata anche alla messa a disposizione di filmati sul sito web di un quotidiano, nel caso in cui il contenuto e la funzione di tale servizio siano considerati autonomi rispetto a quelli dell’attività giornalistica. Tale modalità di fruizione dei contenuti “corrisponde a quella espressamente prevista nella definizione del servizio di media audiovisivo a richiesta” e occorre esaminare il singolo servizio per valutare se esso “abbia, in quanto tale e indipendentemente dal contesto nel quale viene proposto, come obiettivo principale di fornire un programma al fine di informare, intrattenere o istruire il grande pubblico”.

(Corte di Giustizia, sentenza 21 ottobre 2015, causa C-347/14)

 

3 novembre 2015

Corte di Cassazione: la notificazione è “inesistente” in caso di mancata produzione della ricevuta di avvenuta consegna della notifica a mezzo pec.

La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con la sentenza del 7 ottobre 2015, n. 20072, ha ritenuto “inesistente” la notificazione del ricorso introduttivo a causa della mancata produzione in giudizio – “neppure nel previsto supporto analogico” – della ricevuta di avvenuta consegna della notifica a mezzo posta elettronica certificata.

La notificazione a mezzo pec – secondo la Corte – non si esaurisce con l’invio telematico dell’atto, ma “si perfeziona con la consegna del plico informatico nella casella di posta elettronica del destinatario, e la prova di tale consegna è costituita dalla ricevuta di avvenuta consegna”.

(Cassazione civile, Sez. lavoro, sentenza 7 ottobre 2015 n. 20072)

 

28 ottobre 2015

Statuto dei lavoratori: modifiche alla disciplina del controllo a distanza dell’attività dei lavoratori.

Il decreto legislativo del 14 settembre 2015, n. 151 ha disposto la modifica dell’art. 4 dello Statuto dei lavoratori in materia di impianti audiovisivi utilizzati per il controllo a distanza dei lavoratori.

Il primo comma del novellato articolo prevede in particolare che “[g]li impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori possono essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale e possono essere installati previo accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza sindacale unitaria o dalle rappresentanze sindacali aziendali”. Il secondo comma esclude dall’ambito di applicazione della disciplina gli strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa e quelli di registrazione degli accessi e delle presenze.

La novella costituisce una evoluzione significativa della norma che oggi autorizza un più largo utilizzo degli strumenti tecnologici in ambito lavorativo.

(Decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 151 – Legge 20 maggio 1970, n. 300 “Statuto dei lavoratori”)

 

26 ottobre 2015

Laboratorio Formentini per l’editoria – Ciclo di incontri "Copy&Rights".

Diretto, efficace, globale. Gli effetti positivi indotti dal commercio elettronico sono particolarmente rilevanti per un paese che detiene il più ampio patrimonio culturale a livello mondiale.

Nei giorni di chiusura di Expo, l'incontro propone il tema del cibo che nutre la mente e delle opportunità del suo commercio globale via rete telematica. L’e-commerce è infatti decisivo anche quando si tratta di libri e cultura. Non a caso i dati dell'ultimo anno mostrano che si acquista sempre più nelle librerie on-line e in digitale.

Con l’ausilio dei dati del mercato librario recentemente presentati a Editech 2015, l’incontro è dedicato agli aspetti legali del commercio elettronico di prodotti editoriali in formato tradizionale e digitale. Fornirà lo spunto per discuterne l’esperienza maturata da Mondadori nella distribuzione del proprio Catalogo eBook.

 

EXPO & BEYOND

E-commerce dei cibi per la mente made in Italy

Giovedì 29 ottobre 2015, ore 17,30

via Formentini 10, Milano

 Se ne discute con Cristina Mussinelli (Associazione Italiana Editori) e Sandra Furlan (Mondadori).

 [Scarica l’invito]

 

23 ottobre 2015

Corte di giustizia: le autorità garanti nazionali hanno pieni poteri d’indagine e decisione in materia di trasferimento di dati personali in un paese extra-UE, anche se la Commissione europea ne ha dichiarato adeguato il livello di protezione offerto.

La Corte di giustizia, con la sentenza del 6 ottobre 2015 relativa al caso C-362/14, ha stabilito che l’adozione da parte della Commissione europea di una decisione che constati l’adeguatezza delle garanzie offerte da un paese terzo – ai fini del trasferimento sul territorio di questo di dati personali raccolti in UE – “non può impedire alle persone i cui dati personali sono stati o potrebbero essere trasferiti in un paese terzo di presentare un reclamo alle autorità nazionali di vigilanza”, le quali devono “esaminare, in piena indipendenza, se il trasferimento di tali dati è conforme ai requisiti” stabiliti dalla normativa europea in tema di trattamento dei dati personali.

La Corte di giustizia ha, inoltre, dichiarato invalida la decisione della Commissione circa l’adeguatezza delle garanzie in materia privacy offerte dagli Stati Uniti in quanto detta decisione: a) non soddisfa i requisiti stabiliti alla direttiva sulla protezione dei dati personali; b) prevedendo una limitazione dei poteri delle autorità garanti nazionali, oltrepassa i poteri conferiti alla Commissione.

(Corte di giustizia, sentenza 6 ottobre 2015, C-362/14)

 

19 ottobre 2015

Laboratorio Formentini per l’editoria – Ciclo di incontri "Impresa e Information Technology Law".

Crossmedialità e nuovi prodotti. Declinare i contenuti attraverso più media e creare prodotti capaci di soddisfare e attrarre il pubblico.

L’obbiettivo cui muove ogni progetto strategico è sempre più veicolare i contenuti in App, avvantaggiarsi di Software complessi, arricchire l’offerta con i Videogame, ampliare il proprio pubblico attraverso Web site e, al contempo, usare questi stessi strumenti per creare più salde relazioni con il cliente. Opportunità inedite e in continuo sviluppo che necessitano di un’attenta valutazione sin dalla fase di progettazione.

L’incontro è dedicato a fare il punto sulla protezione e le implicazioni legali della realizzazione e diffusione di App, Software, Videogame e Web site. Spunto per discuterne saranno l’esperienza di Ebooks&Kids nell’ambito delle App didattico-educative e di Ducati Motor Holding nella realizzazione del progetto Multistrada Link App.

 

APP, SOFTWARE, VIDEOGAME, WEB SITE

Protezione legale ed evoluzione del mercato

Giovedì 22 ottobre 2015, ore 15,00

via Formentini 10, Milano

 Se ne discute con Giovanna Pellizzari (Ebooks&Kids) e Chiara Longo (Ducati Motor Holding).

 [Scarica l’invito]

 

9 ottobre 2015

Garante privacy: è illegittima l’acquisizione delle conversazioni Skype dei dipendenti.

L’Autorità garante per la protezione dei dati personali, con il provvedimento del 4 giugno 2015 n. 345, ha ritenuto illegittima la condotta di un datore di lavoro che aveva acquisito, attraverso l’installazione di un software sul computer aziendale assegnato a una dipendente, le conversazioni da questa scambiate via Skype con alcuni clienti/fornitori, poste poi alla base di un provvedimento di licenziamento.

Secondo il Garante, l’eventuale trattamento dei dati personali riferiti a comunicazioni di posta elettronica o assimilabili, inviate e ricevute dal dipendente nello svolgimento dell’attività lavorativa, deve essere garantito da un elevato livello di tutela atto ad impedire “un’interferenza ingiustificata sui diritti e sulle libertà fondamentali di lavoratori, come pure di soggetti esterni che ricevono o inviano comunicazioni elettroniche di natura personale o privata”.

(Autorità garante per la protezione dei dati personali, provvedimento 4 giugno 2015 n. 345)

 

6 ottobre 2015

Corte di Cassazione: gli inquirenti possono utilizzare i “captatori informatici” come strumenti per le intercettazioni solo entro determinati limiti.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 27100 del 26 maggio 2015, ha delineato i limiti entro i quali gli inquirenti possono adoperare per le intercettazioni i c.d. “captatori informatici” ovvero software autoinstallanti che consentono l’attivazione, da remoto, del microfono o della telecamera dello smartphone dell’indagato.

La captazione di conversazioni tra presenti è da ritenersi legittima solo qualora l’attivazione del microfono avvenga “in luoghi ben circoscritti e individuati ab origine e non in qualunque luogo si trovi il soggetto”. Le videoregistrazioni sono invece utilizzabili solo se non effettuate “all’interno di luoghi di privata dimora o, comunque, tali da imporre la necessità di tutelare la riservatezza personale”.

(Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, sentenza 26 maggio 2015, n. 27100)

 

25 settembre 2015

Laboratorio Formentini per l’editoria – Ciclo di incontri "Copy&Rights".

Le possibilità offerte dall’innovazione tecnologia per creare e reinterpretare le opere tridimensionali e la loro fruizione sono il tema del secondo incontro del ciclo Copy&Rights. Le tecnologie basate sulla campionatura in alta definizione per la successiva proiezione olografica e stampa 3D permettono infatti di realizzare prodotti creativi assolutamente inediti e riscrivono le regole stesse del merchandising e della distribuzione. L’impatto nel settore delle opere d’arte e dei beni museali è di immediata evidenza.

L’incontro è dedicato alle norme che sovrintendono la creazione, la diffusione e lo sfruttamento commerciale di ologrammi e stampe 3D di beni culturali e opere visive tridimensionali. Fornirà lo spunto per discuterne l’esperienza maturata dal CINECA nella realizzazione del progetto “Il Sarcofago degli Sposi”, il cui originale è custodito al Museo Nazionale di Villa Giulia a Roma.

 

LE NUOVE FRONTIERE DELLA CREATIVITÀ: OLOGRAMMI E STAMPE 3D

Realizzazione, merchandising e distribuzione di prodotti editoriali e beni museali

Giovedì 15 ottobre 2015, ore 17,30

via Formentini 10, Milano

 L’avv. Beatrice Cunegatti (InfoTech Law Firm) ne discute con Giacomo Scillia (CINECA) e Antonella Guidazzoli (CINECA) che presentano il progetto “Il Sarcofago degli Sposi”.

 [Scarica l'invito]

 

22 settembre 2015

Tribunale di Roma: Wikimedia non è responsabile dei contenuti pubblicati dai propri utenti in quanto “hosting provider”.
Il Tribunale di Roma, con sentenza del 10 luglio 2015, ha rigettato una richiesta di risarcimento danni per diffamazione nei confronti di Wikimedia Foundation poiché questa – nella gestione dell’enciclopedia online Wikipedia – svolge attività di “hosting”.
Secondo il giudice, infatti, Wikimedia si limita a offrire ospitalità sui propri server alle informazioni fornite dai propri utenti senza effettuare alcun tipo di controllo preventivo o successivo, ponendosi in una posizione di “neutralità” rispetto ai contenuti e alla formazione/modifica delle voci enciclopediche. Per questo motivo è ad essa applicabile l’esenzione di responsabilità prevista dall’ordinamento per gli “hosting provider”.
(Tribunale di Roma, sentenza 10 luglio 2015)

 

16 settembre 2015

Laboratorio Formentini per l’editoria – Ciclo di incontri "Copy&Rights".

Parlare di norme dell’information technology discutendo casi di innovazione. È questo l’obiettivo del ciclo di incontri organizzati da InfoTech Law Firm, che ospiterà esperienze imprenditoriali come spunto per approfondire aspetti legali di interesse per l’industria culturale. Negli incontri "Copy&Rights" si parlerà di diritto partendo dalle case editrici, ma non solo. Il leitmotiv è infatti la contaminazione di conoscenze.

Il primo incontro è dedicato alla gestione della proprietà intellettuale e dei rapporti con autori e partner nei progetti editoriali innovativi volti ad approdare al libro come fase intermedia di più evoluti servizi personalizzati per i lettori. La piattaforma digitale Pandoracampus per lo studio superiore e universitario è lo spunto per parlarne.

 

DAL PROGETTO EDITORIALE, AL LIBRO, AI SERVIZI PERSONALIZZATI PER I LETTORI

Tutelare idee e progetti in casa editrice

Giovedì 1° ottobre 2015, ore 17,30

via Formentini 10, Milano

 L’avv. Beatrice Cunegatti (InfoTech Law Firm) ne discute con Maria Elisa Pesaresi (Società editrice il Mulino - Digital publishing) che presenta l’esperienza di Pandoracampus.

 [Scarica l'invito]

 

8 settembre 2015

Garante privacy: illegittime le comunicazioni sullo stato del pagamento dei clienti mostrate sullo schermo del televisore.

Il Garante per la protezione dei dati personali, con il provvedimento n. 319 del 28 maggio 2015, ha ritenuto illecito l'invio da parte di Sky Italia S.r.l. ai propri abbonati di comunicazioni sullo stato dei loro pagamenti attraverso messaggi visualizzati sullo schermo del televisore.

L'Autorità garante ha evidenziato come detto messaggio non sia conforme al principio di liceità previsto dal Codice privacy in quanto “si presta, per le modalità utilizzate, ad essere conosciuto da un numero indeterminato di soggetti diversi dall’interessato, dal momento che il tasto del telecomando che consente la lettura o meno del messaggio può essere azionato da chiunque si trovi davanti allo schermo”.

(Garante per la protezione dei dati personali, provvedimento n. 319 del 28 maggio 2015)

 

7 settembre 2015

Editech 2015 – Digital marketing day (Fiesole, 17/18 settembre 2015).

Lo Studio Legale Cunegatti Di Cocco e Associati sarà presente al “Digital marketing day” che si terrà a Fiesole il 17 e il 18 settembre prossimi per discutere degli aspetti legali, contrattuali e di privacy legati al mondo dell’editoria, dell’innovazione e della tecnologia.

 

26 agosto 2015

Corte di giustizia: quando l’utente può stampare o salvare le condizioni generali del contratto concluso online, il requisito della forma scritta richiesto per la validità della “clausola attributiva di competenza” è soddisfatto.

La Corte di giustizia, con la sentenza del 21 maggio 2015 relativa al caso C-322/2014, ha stabilito che la clausola attributiva di una specifica competenza giurisdizionale, contenuta in un contratto online approvato mediante il c.d. “clickwrapping”, soddisfa il requisito della forma scritta, richiesto ai fini della sua validità dalla disciplina europea in materia di competenza giurisdizionale, quando all’acquirente sia data la possibilità di registrare in maniera durevole (i.e. salvare o stampare) le condizioni generali di contratto.

(Corte di Giustizia, sentenza 21 maggio 2015, C-322/14)

 

27 luglio 2015

Corte di giustizia: la comunicazione da parte di un professionista di una informazione non veritiera è da ritenersi “pratica commerciale ingannevole” anche qualora sia diretta ad un singolo consumatore.

La Corte di Giustizia, con la sentenza del 16 aprile 2015 relativa alla causa C-388/13, ha affermato che la condotta decettiva di un professionista è qualificabile come “pratica commerciale ingannevole” anche quando è tenuta una sola volta e diretta ad un solo consumatore.

La direttiva 2005/29/CE relativa alle pratiche commerciali sleali delle imprese nei confronti dei consumatori non contiene, infatti, alcuna indicazione “secondo cui l’azione o l’omissione da parte del professionista dovrebbe presentare carattere reiterato o riguardare più di un consumatore”, essendo invece richiesta la sola idoneità a indurre un consumatore ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso.

(Corte di Giustizia, sentenza 16 aprile 2015, C-388/13)

 

15 luglio 2015

Corte di giustizia: secondo l’Avvocato generale ai portali Internet di informazione con contenuti video non dovrebbe applicarsi la disciplina sui servizi di media audiovisivi.

L’Avvocato generale della Corte di Giustizia, dott. Maciej Szpunar, nelle conclusioni rassegnate il 1° luglio 2015 nella causa C-347/14, afferma che la disciplina dei servizi di media audiovisivi (direttiva 2010/13/CE) non dovrebbe applicarsi ai portali Internet di informazione che pubblicano contenuti video.

Il servizio prestato da tali portali non dovrebbe ritenersi compreso nella nozione di “servizio di media audiovisivo” in quanto la comparsa dei portali Internet multimediali non rappresenta “il risultato dello sviluppo tecnologico della televisione, ma piuttosto un fenomeno del tutto nuovo, connesso principalmente alla crescita della capacità delle reti di telecomunicazioni”. L’Avvocato generale evidenzia, inoltre, come “la natura multimediale dei portali (…) non consente di analizzare i contenuti audiovisivi ivi pubblicati in modo avulso dal resto del portale, anche nel caso in cui siffatto materiale audiovisivo sia raccolto in una sezione separata del portale”; la stessa direttiva esclude peraltro dal proprio ambito di applicazione “le versioni elettroniche di quotidiani e riviste” (considerando 28), di cui il portale Internet multimediale “rappresenta una forma attuale”.

(Conclusioni dell’Avvocato generale della Corte di giustizia, 1° luglio 2015, causa C-347/14)

 

6 luglio 2015

Corte europea dei diritti dell’uomo: l’editore di un portale di news può essere sanzionato per la mancata tempestiva rimozione dei commenti diffamatori pubblicati dagli utenti.

La Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo, con la sentenza del 16 giugno 2015 relativa alla controversia 64569/09, nel confermare la precedente decisione adottata il 10 ottobre 2013 dalla Prima Sezione, ha ritenuto che non costituisce una limitazione della libertà di espressione tutelata dall’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo sanzionare l’editore di un portale di news per non aver rimosso tempestivamente i commenti offensivi pubblicati dagli utenti, qualora il sito abbia finalità commerciali e la sanzione sia moderata.

La Corte ha sottolineato come ciò valga per “i grandi portali di news gestiti professionalmente e su base commerciale” dove i commenti degli utenti sono relativi a notizie pubblicate dal gestore, e non anche per i portali – come blog, forum o social media – dove gli utenti “possono pubblicare liberamente le loro idee su ogni argomento” senza alcun input da parte di chi gestisce il sito.

(Corte europea dei diritti dell'uomo, sentenza 16 giugno 2015, causa 64569/09) 


29 giugno 2015

Proprietà intellettuale: la pubblicazione di fotografie su Facebook non comporta la cessione integrale dei diritti d’autore.

Il Tribunale di Roma, con sentenza dell’11 maggio 2015, ha stabilito che la pubblicazione di una fotografia sulla propria pagina Facebook, ancorché con impostazione “Pubblica”, non costituisce una licenza generalizzata di utilizzo e di sfruttamento del contenuto coperto da diritti di proprietà intellettuale in favore di qualunque terzo che abbia accesso al social network.

Il collegio, in particolare, ha evidenziato come «la prevista libertà di utilizzo dei contenuti pubblicati dagli utenti con l’impostazione “Pubblica” riguarda esclusivamente le informazioni e non i contenuti coperti da diritti di proprietà intellettuale degli utenti, rispetto ai quali l’unica licenza è quella non esclusiva e trasferibile concessa a Facebook».

È pertanto consentito a chiunque accedere a un contenuto pubblicato da un utente con impostazione “Pubblica” ed eventualmente condividerlo su Facebook o su altri social network a ciò autorizzati da una sub-licenza concessa da Facebook, ma è vietato riprodurre e diffondere detto contenuto in mancanza del preventivo consenso dell’autore.

(Tribunale di Roma, Sez. specializzata in materia d’impresa, sentenza 11 maggio 2015)


19 giugno 2015

Commissione europea: avviata un’indagine antitrust sugli accordi di distribuzione di e-book di Amazon.

La Commissione europea ha annunciato l’avvio di un’indagine sulle pratiche commerciali di Amazon nella distribuzione di libri elettronici, al fine di stabilire se sussiste violazione delle norme antitrust comunitarie che vietano gli accordi restrittivi della concorrenza e l’abuso di posizione dominante.

Oggetto d’indagine saranno i contratti conclusi da Amazon con gli editori e, in particolare, le clausole che prevedono il diritto di Amazon ad essere informata dagli editori circa eventuali condizioni più favorevoli o alternative offerte ai suoi concorrenti e il diritto ad avere termini e condizioni favorevoli almeno quanto quelle offerte ai suoi concorrenti.

(Commissione europea, comunicato stampa 11 giugno 2015)


16 giugno 2015

Tribunale di Milano: bloccata l’applicazione UberPop in considerazione del ruolo “attivo” della società Uber nell’organizzazione del servizio di trasporto.

Il Tribunale di Milano, con ordinanza del 25 maggio 2015, ha inibito in via cautelare l’utilizzo sul territorio nazionale italiano dell’applicazione UberPop, che consente la gestione e la promozione di un servizio di trasporto in assenza di titoli autorizzativi in capo agli autisti.

L’organo giudicante ha, in particolare, evidenziato la piena consapevolezza della società Uber circa la mancanza di “licenza” da parte degli autisti – “desumibile dal fatto che tra i requisiti richiesti agli aspiranti autisti non compare la menzione di tale requisito e i dati rilevabili dalla carta di circolazione del veicolo mostrano la destinazione di esso ad uso proprio o ad uso di terzi” – nonché l’essenzialità dell’attività svolta da Uber per il buon esito del servizio di trasporto, costituita non solo dalla complessiva attività di incasso e pagamento, ma anche dalla predisposizione delle tariffe e delle variazioni di queste attraverso un meccanismo denominato “Surge”. Ne consegue che Uber, non limitandosi a svolgere un ruolo di mero intermediario, ma ponendo in essere attraverso la messa a disposizione della appattività direttamente organizzative e propulsive del servizio”, è responsabile dell’attività illecita posta in essere da chi utilizza l’applicazione stessa.

(Tribunale di Milano, ordinanza 25 maggio 2015)


3 giugno 2015

Corte di Cassazione: costituisce giusta causa di licenziamento del lavoratore l’aver cancellato tutti i documenti di lavoro dal proprio computer aziendale.

La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con la sentenza del 14 maggio 2015, ha confermato la decisione del giudice d’appello che aveva affermato la legittimità del licenziamento di un lavoratore che aveva cancellato tutti i documenti aziendali presenti sul proprio computer.

La Corte ha osservato come la valutazione della gravità degli addebiti e della loro idoneità a integrare giusta causa di licenziamento effettuata dal giudice di merito sia stata congrua, oltreché sorretta da quanto statuito nel contratto collettivo nazionale di lavoro, il quale prevede la sanzione del licenziamento in caso di grave violazione “dell’obbligo di conservare diligentemente le merci e i materiali dell’impresa”, nonché dal rilievo penale della condotta ascritta al lavoratore, sotto la specie del reato di danneggiamento di dati informatici.

(Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, sentenza 14 maggio 2015, n. 9900)


29 maggio 2015

Notificazione a mezzo PEC: ai fini della prova della regolarità della notifica non è sufficiente depositare la copia cartacea dell’e-mail.

La Commissione Tributaria Provinciale di Grosseto, con sentenza del 23 febbraio 2015, ha annullato una cartella esattoriale notificata a mezzo posta elettronica certificata per mancanza di prova della regolare notifica, avendo Equitalia prodotto in giudizio unicamente la “stampa” dell’e-mail.

La Commissione ha evidenziato come di fronte alle contestazioni di parte ricorrente circa la mancata corretta notificazione della cartella esattoriale “era onere di Equitalia provare la corrispondenza del messaggio originale a quello trasmesso via PEC”.

Equitalia avrebbe dovuto depositare le ricevute di accettazione e di consegna della PEC in formato digitale oppure la stampa di dette ricevute munite di attestazione di conformità da parte di un pubblico ufficiale.

(Commissione Tributaria Provinciale di Grosseto, sentenza 23 febbraio 2015)


25 maggio 2015

Corte di giustizia: il titolare del diritto d’autore può opporsi anche all’offerta e alla pubblicità della sua opera finalizzate alla vendita.

La Corte di giustizia, con la sentenza del 13 maggio 2015, relativa alla causa C-516/13, ha stabilito che la nozione di distribuzione al pubblico (rilevante ai fini dell’articolo 4 della direttiva 2001/29/CE, al quale corrisponde l’articolo 13 della legge italiana in materia di diritto d’autore) comprende non solo l’effettiva conclusione di un contratto di vendita, ma anche la sola predisposizione di atti propedeutici alla realizzazione di una vendita, come un’offerta o una pubblicità tramite un sito Internet. Di conseguenza, è consentito al titolare del diritto esclusivo di distribuzione opporsi a tali atti quando hanno per oggetto l’esemplare originale dell’opera o le sue copie.

(Corte di giustizia, sentenza 13 maggio 2015, C-516/13)


15 maggio 2015

Diritto d’autore e comunicazione commerciale: lo script pubblicitario può costituire lo strumento con cui si contribuisce alla creazione di un’opera protetta (id est filmato pubblicitario).

Il Tribunale di Torino, con ordinanza del 31 marzo 2015, ha riconosciuto al ricorrente – in sede di reclamo avverso il diniego di un provvedimento in via d’urgenza – la qualità di co-autore dello spot televisivo “Fiat 500 cult yacht” in quanto realizzato a partire da uno script pubblicitario da questi elaborato.

Il giudice collegiale ha evidenziato come la questione principale non sia se lo script di uno spot pubblicitario costituisca opera protetta in sé, ma se dall’opera finale realizzata se ne possa dedurre che il suo ideatore abbia “contribuito” alla sua creazione, considerato che lo spot pubblicitario è opera tutelata dal diritto d’autore.

A tal fine è necessario verificare – in concreto e non astrattamente – se lo script realizzato “per i suoi contenuti, per la sua relazione con lo spot finale, per il modo in cui è stato divulgato e recepito nell’azienda (…) e al di fuori di essa, valga a individuare il suo autore come autore dell’opera finale (e protetta), cioè lo spot”.

(Tribunale di Torino, ordinanza 31 marzo 2015)


13 maggio 2015

Importazione parallela: lecito rinominare il prodotto per raggiunge una “parte sostanziale” del mercato.

La Corte d’Appello inglese, con la sentenza [2015] EWCA Civ 54, ha autorizzato un importatore parallelo a rinominare il prodotto importato da altro Stato UE e distribuirlo con il diverso marchio (dello stesso produttore) con cui è conosciuto nello Stato membro d’importazione.

La questione principale coinvolgeva il bilanciamento tra uso del segno distintivo da parte del produttore e libera circolazione delle merci nel mercato UE.

Secondo la Corte UK occorre tenere conto dell’ampiezza del mercato che rimane altrimenti irraggiungibile da parte dell’importatore parallelo e verificare se essa giustifichi il re-branding come operazione necessaria.

(Speciality European Pharma Ltd v. Doncaster Pharmaceuticals Group Ltd [2015] EWCA Civ 54)


8 maggio 2015

Audiencia Nacional (Spagna): condannati i gestori del sito “youkioske.com” che consentiva il download gratuito di giornali e riviste senza l’autorizzazione dei titolari dei diritti d’autore.

L’Audiencia Nacional di Madrid, con sentenza n. 6/2015 del 5 marzo 2015, ha condannato i due gestori del sito “youkioske.com” a una pena detentiva di sei anni di reclusione per violazione di proprietà intellettuale e per promozione e costituzione di una organizzazione criminale.

Il sito web, che consentiva agli utenti di scaricare gratuitamente riviste e quotidiani - anche italiani - in violazione del diritto d’autore, era ospitato su un server canadese, mentre il nome di dominio era stato registrato da una società con sede legale in Belize.

I giudici spagnoli hanno tuttavia ritenuto di poterne condannare i gestori poiché questi operavano di fatto da Madrid, da dove - avvalendosi anche di terze persone - “caricavano” i contenuti sul sito.

(Audiencia Nacional, Sala de lo penal, Sección 002, Sentencia n. 6/2015, 05/03/2015)


20 aprile 2015

Garante privacy: emanato un nuovo vademecum in tema di marketing e diritti dei consumatori.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato in data 20 aprile 2015 un vademecum dal titolo “Viva i consigli, abbasso lo spam. Dal telefono al supermercato: il marketing a prova di privacy” che contiene chiarimenti, consigli e regole utili a conciliare la privacy delle persone con le strategie commerciali delle aziende. Il documento fornisce ai consumatori informazioni circa i propri diritti e come esercitarli e indica alle imprese le corrette pratiche di marketing per operare sul mercato nel rispetto della legge.

(Garante privacy, Vademecum marketing e privacy 2015)


11 marzo 2015

Il mancato deposito delle “copie di cortesia” potrebbe comportare la condanna al pagamento di una somma equitativamente determinata dal giudice.

Con decreto 15 gennaio 2015 n. 535, il Tribunale di Milano, rigettando una opposizione allo stato passivo, ha «osservato come parte opponente abbia depositato la memoria conclusiva autorizzata solo in forma telematica, senza la predisposizione delle copie “cortesia” di cui al Protocollo d’Intesa tra il Tribunale di Milano e l’Ordine degli Avvocati di Milano del 26.06.2014, rendendo più gravoso per il Collegio esaminarne le difese. Tale circostanza comporta l’applicazione dell’articolo 96, comma 3, del codice di procedura civile».

(Tribunale di Milano, Decreto 15 gennaio 2015 n. 535)


5 marzo 2015

Corte di giustizia: gli e-book non possono godere di un’aliquota IVA ridotta.

La Corte di giustizia con le sentenze 5 marzo 2015, cause C-479/13 e C-502/13, ha negato la possibilità di applicare alla fornitura di libri elettronici o digitali (c.d. e-book) l’aliquota IVA ridotta prevista per i libri dalla direttiva 2006/112/CE relativa all’imposta sul valore aggiunto. L’allegato III della direttiva prevede, infatti, detta agevolazione fiscale per la sola “fornitura di libri su supporto fisico”, mentre il libro elettronico – nota la Corte – necessita, per sua natura, di un supporto fisico per la lettura, solitamente non incluso nella fornitura stessa.

L’e-book – prosegue la Corte – non è qualificabile come bene materiale, dovendosi pertanto considerare la sua fornitura una prestazione di servizi, effettuata per via elettronica, e tale attività è specificatamente esclusa dall’agevolazione fiscale prevista dalla direttiva.

(Corte di giustizia, sentenza 5 marzo 2015, causa C-479/13)

(Corte di giustizia, sentenza 5 marzo 2015, causa C-502/13)


22 febbraio 2015

Tribunale di Termini Imerese: le e-mail sono documenti informatici sottoscritti con firma elettronica semplice.

Il Tribunale di Termini Imerese, con ordinanza del 22 febbraio 2015, ha riconosciuto che un messaggio di posta elettronica non certificata è, a tutti gli effetti, un documento informatico sottoscritto con firma elettronica c.d. “semplice”, in linea con quanto disposto dal Codice dell’amministrazione digitale (D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82).

Secondo il Tribunale il nome utente e la password necessari per accedere all’account di posta elettronica del mittente costituiscono firma elettronica c.d. “semplice”, pertanto le e-mail sono documenti informatici sottoscritti il cui valore probatorio è liberamente valutabile dal giudice.

(Tribunale di Termini Imerese, ordinanza 22 febbraio 2015)


15 febbraio 2015

Banche di dati: l’investimento sul software che gestisce la banca di dati non è rilevante per il diritto sui generis.

La Corte Suprema francese ha stabilito, con la sentenza del 15 febbraio 2015 n°12/26023, che l’investimento effettuato sui sistemi software di gestione di un sistema di vendita on line che si basa su una banca di dati non rileva ai fini della nascita del diritto sui generis su quest’ultima. L’investimento ai fini del diritto sui generis deve infatti essere posto in essere per ottenere, verificare o presentare la banca di dati.

(Ryanair, French Supreme Court, 15 February 2015, N°12/26023)


28 gennaio 2015

I commenti ingiuriosi sui social network possono costituire giusta causa per il licenziamento.

Il Tribunale di Ivrea, con ordinanza del 28 gennaio 2015, ha negato il reintegro al lavoro di un ex-dipendente, che era stato licenziato per aver condiviso sul noto social network Facebook, pesanti ingiurie nei confronti di datori e colleghe di lavoro.

Il giudice ha sottolineato che questi commenti erano stati condivisi in modo pubblico, non quindi circoscrivibili ad una ristretta cerchia di amici, e perciò potenzialmente raggiungibili “dal circa miliardo di utenti del social network”. Una tale grave condotta costituisce per certo – continua il giudice – una giusta causa per il licenziamento.

(Tribunale di Ivrea, ordinanza 28 gennaio 2015)


22 gennaio 2015

Video sharing e diritto d’autore: gli hosting provider non sono responsabili per le violazioni degli utenti.

La Corte d’Appello di Milano con la sentenza n. 29 del 22 gennaio 2015 ha stabilito che le piattaforme di video sharing – nel caso specifico Yahoo Video – non sono responsabili della pubblicazione da parte degli utenti di contenuti che violano i diritti d’autore di soggetti terzi quando manca una effettiva attività “manipolativa nel trattamento dei dati immessi”. In tal caso il servizio rientra a tutti gli effetti nella definizione di hosting e pertanto il provider gode del regime di esenzione da responsabilità e dall’obbligo di sorveglianza preventiva previsto dalla direttiva europea sul commercio elettronico.

(Corte d’Appello di Milano, 22 gennaio 2015, n. 29)


15 gennaio 2015

Banche di dati prive di protezione di diritto di autore e diritto sui generis: è lecito limitarne contrattualmente l’uso.

La Corte di Giustizia, con sentenza del 15 gennaio 2015, C-30/14, ha specificato che al proprietario di una banca di dati priva di protezione sia come opera dell’ingegno sia con diritto sui generis, per carenza dei presupposti di applicazione delle rispettive privative, non è preclusa la possibilità di limitare contrattualmente l’uso della banca di dati da parte dei suoi utenti-contraenti.

(Ryanair Ltd v. PR Aviation BV, ECJ, 15 January 2015, C-30/14)


13 gennaio 2015

Pratiche commerciali scorrette: i principali operatori di telefonia mobile sono stati sanzionati dall’AGCM per addebito agli utenti di “servizi premium” non richiesti e/o richiesti inconsapevolmente.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato i principali operatori del settore delle comunicazioni mobili per non aver informato i propri utenti dell’abilitazione della sim alla ricezione di servizi a pagamento – quali giochi e video – attivabili a partire da banner, pop-up e landing page (cc.dd. servizi premium) e per non aver previsto procedure idonee a mettere al corrente l’utente che la sottoscrizione del servizio avrebbe comportato un immediato pagamento mediante la decurtazione del proprio credito telefonico.

(Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Provvedimenti 13 gennaio 2015, nn. 25262-25265)


12 gennaio 2015

Documento informatico: pubblicate in Gazzetta Ufficiale le regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale, nonché di conservazione dei documenti informatici.

Nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 8 del 12 gennaio 2015 sono state pubblicate le “Regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici nonché di formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni ai sensi degli articoli 20, 22, 23-bis, 23-ter, 40, comma 1, 41, e 71, comma 1, del Codice dell’amministrazione digitale di cui al Decreto Legislativo n. 82 del 2005” (D.P.C.M. 13 novembre 2014).

Le regole tecniche per la corretta gestione dei documenti informatici in parola sono applicabili non solo alle pubbliche amministrazioni, ma anche ai privati ai sensi dell’articolo 2, comma 3, del Codice dell’amministrazione digitale.

(Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 13 novembre 2014)